Insieme per la cultura e la legalità: tre appuntamenti con Crescere al Sud Calabria

Settimana piena di iniziative per Crescere al Sud che sostiene e promuove gli eventi delle organizzazioni calabresi aderenti alla rete, in calendario dal 21 al 24 marzo.

Si parte il 21 marzo con l’adesione e partecipazione alla XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie il cui evento principale si svolgerà, quest’anno, a Locri (RC). Il tema della giornata, “Luoghi di speranza e testimoni di bellezza”, richiama, come si legge in una circolare del Miur, l’importanza di saldare la cura dell’ambiente e dei territori con l’impegno per la dignità e la libertà delle persone.

Un tema pienamente in linea con la mission di Crescere al Sud che con le 56 organizzazioni aderenti alla rete cerca, costantemente, di tutelare la dignità e i diritti di minori e ragazzi del sud Italia e di favorire la loro inclusione socio-culturale nei territori in cui vivono. Partendo proprio dalla voce dei ragazzi, dalle loro esigenze, l’alleanza è impegnata in attività di advocacy locali e nazionali per rafforzare il capitale sociale nel Sud Italia, puntando su una comunità educante fondamentale per garantire reali opportunità di crescita e di sana formazione, costruendo, pertanto, strategie comuni con la scuola, le istituzioni e le altre realtà del terzo settore che sono interessate a contrastare la cultura dell’illegalità a favore della partecipazione attiva di tutti e tutte per il benessere della collettività.

Dal 22 al 24 marzo sarà la volta del Bbook, festival di arte e letteratura per bambini e ragazzi, che si svolgerà presso la Città dei Ragazzi di Cosenza. L’iniziativa, promosso dalla Cooperativa delle Donne, insieme alla Cooperativa sociale Don Bosco e Teca srl, con il sostegno di Save the Children e Crescere al Sud, ha l’obiettivo di far nascere e consolidare il piacere della lettura nei bambini e nei ragazzi che, durante il festival, potranno conoscere gli scrittori e interagire con loro. Il programma prevede incontri per le scuole, laboratori e presentazioni aperte al pubblico e attività formative per gli adulti.

Crescere al Sud sostiene l’iniziativa e partecipa attivamente con la presenza dei ragazzi della rete provenienti da tutte le regioni del sud Italia. Durante la manifestazione faranno da supporto all’organizzazione degli eventi, come volontari, e porteranno il loro contributo con il loro punto di vista. Cas coordina, inoltre, la presentazione dell’Atlante dell’Infanzia di Save the Children Italia prevista per giovedì 23 alle 17,30 e il workshop fotografico “La città che vorrei” per i ragazzi e le ragazze di Crescere al Sud Calabria.

Infine, il 24 marzo a partire dalle 16,00, saremo presso il Punto Luce di Scalea (CS), per la presentazione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio  di Save the Children Italia.

L’evento, promosso dall’Associazione di volontariato Gianfrancesco Serio e sostenuto da Crescere al Sud, sarà l’occasione, partendo dai dati evidenziati dal rapporto di Save the Children Italia, di parlare della condizione di vita dei minori e ragazzi in Calabria, delle difficoltà socio-economiche che vivono, ma anche delle buone prassi di partecipazione e condivisione che esistono sul territorio.

Crescere al Sud è una rete di 56 realtà nazionali e locali che che lavorano per la promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel Mezzogiorno. Nata nel 2011, l’alleanza vuole denunciare la condizione di disagio dei minori nelle regioni del Sud Italia e avanzare proposte concrete per il miglioramento reale della vita di ragazzi e ragazze, partendo proprio dalla loro voce e dalle loro esigenze. Le organizzazioni calabresi che ad oggi hanno aderito alla rete sono: Associazione Civitas Solis, Associazione Gianfrancesco Serio, Centro Comunitario AGAPE, Associazione Usabile, Centro Calabrese di Solidarietà, Camera Minorile “Giuseppe Mazzotta”, Associazione Con i miei Occhi, Cooperativa delle donne, Cooperativa Don Bosco, Fondazione L&D Siciliani, Federazione Mediterraneo&Ambiente, Uisp

 

L’infanzia negata dei bambini in Puglia

Crescere al Sud promuove la presentazione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio di Save the Children : appuntamento a Brindisi, Taranto e Lecce dal 16 al 18 febbraio

Ancora tanti, troppi, i minori e ragazzi pugliesi che ogni giorno vedono lesi i loro diritti tra povertà, dispersione scolastica e disagio sociale. È il quadro allarmante che emerge dal 7° Atlante dell’Infanzia (a rischio) di Save The Children Italia, che Crescere al Sud ha deciso di portare in Puglia, con tre appuntamenti a Brindisi, Taranto e Lecce il 16, 17 e 18 febbraio. Tre incontri in tre diverse città per analizzare le condizioni di vita di minori e ragazzi pugliesi alla luce dei dati emersi dal rapporto.

I minori in Puglia nell’Atlante di Save the Children

Nell’Atlante si legge che nel Sud Italia e nelle Isole quasi un bambino su 5 (18%) tra 1 e 15 anni non ha spazi adeguati a casa per studiare o fare i compiti, contro una media nazionale del 10%. Più di 2 su 5 (45%) non possono trascorrere almeno una settimana di vacanza l’anno lontano da casa. Un bambino su 10 (11,6%) non può invitare a casa propria amici a giocare o a mangiare e 1 su 4 (21,3%) non partecipa ad attività regolari di svago fuori dalle mura domestiche. Inoltre, quasi un bambino su 5 (15,1%) non partecipa a gite scolastiche o ad altri eventi a pagamento organizzati dalla scuola.

In particolare, in Puglia la percentuale di bambini e ragazzi fino a 17 anni in povertà relativa supera di molto la media italiana: il 32% rispetto al 20%. La ricerca sottolinea che i bambini pugliesi dai 6 ai 17 anni che non hanno visitato monumenti o siti archeologici sono più di 4 su 5 (84,4%), mentre 3 su 4 non sono andati a mostre o musei (74,3%).

Allarmanti anche i dati relativi ai minori che, nella regione, vivono in Comuni con dissesto o riequilibrio finanziario: contro una media nazionale del 7,4% (minori 0-17 anni sul totale della popolazione), nella provincia di Foggia i minori che vivono in comuni con dissesto o riequilibrio finanziario sono il 26%, mentre in quella di Taranto toccano addirittura il 33,6%.

Non meno preoccupante il tasso di dispersione scolastica. In Puglia la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandona precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, supera la media nazionale (16,7% contro 14,7%). La Puglia, si legge nella ricerca, presenta una percentuale molto alta (52,1%) di adulti tra 18 e 64 anni con livelli di scolarizzazione bassi: praticamente uno su due. Inoltre, più di 1 alunno di 15 anni su 4 (26,3%) non raggiunge le competenze minime in matematica e quasi 1 su 5 in lettura (16,7%).

“I dati messi in risalto nell’Atlante di Save the Children confermano come anche nella nostra regione occorra investire su politiche lungimiranti che rimettano al centro i bisogni dei bambini e dei ragazzi, consentendo loro di vivere con dignità la propria dimensione attuale”, commenta Danilo Conte, referente di Crescere al Sud Puglia.

“Crescere al Sud Puglia – conclude Conte – vuole rimarcare, dal suo osservatorio privilegiato, come l’attuale condizione di povertà educativa richiami la nostra corresponsabilità in quanto adulti, qualunque sia il nostr o ruolo: genitore, operatore sociale, insegnante, politico. È nostro dovere, attraverso la diretta testimonianza e la coerenza del nostro operato, intervenire per migliorare la condizione di vita di minori e ragazzi del sud Italia.”

APPUNTAMENTI
Giovedì 16 febbraio – ore 17:00
Punto Luce – Via Adige 102, Brindisi

Intevengono:
Giulio Cederna, curatore dell’Atlante
Francesco Ancora, comitato regionale Uisp Puglia

Venerdì 17 febbraio – ore 19.30
Mondadori Bookstore – Via De Cesare 35, Taranto

Intervengono:
Giulio Cederna, curatore dell’Atlante
Marinella Sibilla, docente presso LUMSA Taranto
Cristina Gasperin, Save the Children – Crescere al Sud
Graziana De Chirico, coordinatrice del Gruppo Volontari Save The Children Taranto e provincia
Donatella Convertino, Crescere al Sud Puglia
Antonella Caforio, dirigente dell’istituto comprensivo Pirandello-Ungaretti-Falcone-Morvillo di Paolo VI (TA)
Francesco Mitidieri, capofila della rete di progetto Terre Elette

Sabato 18 febbraio – ore 18:00
Icaro Book Store – Viale Felice Cavallotti 7, Lecce
Intervengono:
Giulio Cederna, curatore dell’Atlante
Maria Cristina Rizzo, Procuratore capo della Procura della Repubblica c/o il T.M. di Lecce
I ragazzi e le ragazze di Crescere al Sud
Modera: Chiara Congedo, SPRAR Minori Stranieri non Accompagnati c/o Comunità Educativa “Micheli” di Galatina
Per ulteriori informazioni:
ufficio stampa Crescere al Sud 329/8697107 comunicazione@crescerealsud.org
ufficio stampa Save the Children 06-48070023/63/81/82 ufficiostampa@savethechildren.org

 

I minori del sud Italia nell’Atlante dell’Infanzia di Save the Children

Ancora molto forte il divario tra minori del nord e sud Italia: è quanto emerge dal 7° Atlante dell’Infanzia (a rischio) di Save the Children Italia. Il rapporto, presentato a Roma a pochi giorni dalla Giornata mondiale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, riporta una fotografia dettagliata delle condizioni di vita dei minori italiani, attraverso dati e grafici elaborati in collaborazione con l’Istat.

Il primo dato che salta all’occhio riguarda la povertà assoluta di bambini e bambine che, in particolare, nel Mezzogiorno colpisce più di una famiglia con bambini su 10. In totale i minori in povertà assoluta nel Sud della nostra Penisola sono circa 450.000. Ma cosa significa vivere in povertà assoluta? Secondo Save the Children vuol dire vivere in case umide e ammuffite, essere sotto sfratto, non avere la corrente elettrica, non avere accesso ad almeno un pasto proteico al giorno, non possedere giochi e non avere uno spazio adeguato dove fare i compiti, non poter partecipare alle gite scolastiche o fare una settimana di vacanza.

Campania

In Campania la percentuale dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato la scuola, tocca il 18,8%, un dato superiore alla media nazionale che è del 14,7%. Un alunno di 15 anni su 3 non raggiunge le competenze minime in matematica e lettura. In Campania, il 35,8% degli alunni di 15 anni non raggiunge le competenze minime in matematica e il 28,2% in lettura, risultati peggiori rispetto alla media in Italia (24,7% in matematica e 19,5% nella lettura). 3 bambini su 4 tra i 6 e i 17 anni non hanno visitato mostre o musei nel 2015 (70%), mentre più di 4 su 5 non sono andati a concerti musicali (81,9%). Infine è, inoltre, 1 bambino su 5 tra gli 8 e i 9 anni, ad essere obeso (19,2%) mentre 1 su 3 è in sovrappeso (28,6%). Dati che consegnano alla Campania la maglia nera per l’obesità infantile.

Calabria

In Calabria, la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media tocca il 16,1%, mentre quasi un alunno di 15 anni su due non raggiunge le competenze minime in matematica e più di uno su tre in lettura. Più di tre bambini calabresi su quattro, tra i 6 e i 17 anni (77,2%), non sono mai andati a teatro nel 2015, più di uno su due non ha mai letto almeno un libro (62,6%) e quattro su cinque non hanno visitato monumenti e siti archeologici (78,2%). Più del 38% dei bambini e dei ragazzi calabresi minori di 17 anni risultano inoltre in povertà relativa, una percentuale molto più alta della media in Italia (20%) e più bassa solo della Sicilia (40,7%). Inoltre, dato molto preoccupante, in provincia di Reggio si registra la percentuale più alta in Italia di bambini e ragazzi minori di 17 anni che risiedono in comuni sciolti per mafia (64% sul totale dei minori residenti nella provincia) e quasi un minore su due (45,8%) vive in comuni in dissesto o riequilibrio finanziario.

Puglia

“In Puglia la percentuale dei bambini e dei ragazzi fino a 17 anni in povertà relativa supera di molto la media italiana: il 32% rispetto al 20%. La ricerca sottolinea poi che i bambini pugliesi dai 6 ai 17 anni che non hanno visitato monumenti o siti archeologici sono più di 4 su 5 (84,4%), mentre 3 su 4 non sono andati a mostre o musei (74,3%). In Puglia, inoltre, i dati dei minori in Comuni con dissesto o riequilibrio finanziario sono particolarmente allarmanti: contro una media nazionale del 7,4% (minori 0-17 anni sul totale della popolazione), nella provincia di Foggia i minori che vivono in comuni con dissesto o riequilibrio finanziario sono il 26% mentre in quella di Taranto toccano addirittura il 33,6%. In Puglia la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandona precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, supera la media nazionale (16,7% contro 14,7%), nonostante negli ultimi 10 anni il tasso di dispersione scolastica si sia notevolmente ridotto del 12,2%. La Puglia, si legge nella ricerca, presenta una percentuale molto alta (52,1%) di adulti tra 18 e 64 anni con livelli di scolarizzazione bassi: praticamente uno su due. Inoltre, più di 1 alunno di 15 anni su 4 (26,3%) non raggiunge le competenze minime in matematica e quasi 1 su 5 in lettura (16,7%). La regione pugliese infine risulterebbe essere una delle regioni con il più alto tasso di adulti (25-64 anni) con al massimo la licenza secondaria inferiore (52,1%), per un dato “di quasi 12 punti più alto della media nazionale (40,5%)”.

Sicilia

La Sicilia è la prima regione per abbandono scolastico. In Sicilia un giovane su 4 tra i 18 e i 24 anni (24,3%) interrompe gli studi precocemente, fermandosi alla licenza media inferiore. Inoltre, circa un alunno 15enne siciliano su 3 non raggiunge le competenze minime in matematica e in lettura e più di 1 bambino o ragazzo tra i 6 e i 17 anni su 2 non legge neanche un libro all’anno. Ad esporre i piccoli al pericolo povertà ed esclusione sociale è anche il titolo di studio dei genitori, almeno per 6 minori italiani su 10, e la Sicilia è particolarmente a rischio, dato che la metà degli adulti dell’Isola tra i 25 e 64 anni è ferma alla licenza media inferiore.

Il 7° Atlante dell’Infanzia (a rischio) riporta un quadro per niente incoraggiante, ma se è vero che dati e statistiche permettono di avere un quadro chiaro della situazione – come ha giustamente sottolineato Valerio Neri, direttore di Save The Children Italia, è altrettanto vero che in Italia e in particolare nelle regioni del Sud i minori possono essere la leva per il cambiamento. Raccontare le loro condizioni di vita è solo l’inizio di quel complicato, ma doveroso percorso che deve permettere a ragazzi e ragazze di affrancarsi dalla povertà.

La drammaticità dei dati riportati dal 7° Atlante dell’Infanzia di Save the Children sulla condizione di vita di un elevato numero di minori che vivono nel Mezzogiorno, rilancia con forza la necessità del varo di uno specifico patto strategico per i bambini e i ragazzi delle aree più degradate del Sud. Un piano da sostenere nel quadro del cosiddetto “Masterplan per il Mezzogiorno” che al momento è basato solo su opere pubbliche e che non prevede un intervento sistemico di infrastrutturazone sociale che metta al centro i minori del sud e le loro esigenze”, commenta Francesco Mollace, portavoce nazionale della rete Crescere al Sud.